Pubblicato: 14 ottobre 2020 in Uncategorized

Testamento

Dentro a un silenzio voglio morire.

Sono sicura, l’avevo detto.

Ma è solo andare per quei miei fatti

che molto spesso vi ho raccontato.

Avrò ciabatte con fili dorati,

la gonna lunga,

una di quelle che avete già visto,

forse uno scialle per fare un po’ scena.

Non mi chiedete di quest’assenza:

l’avevo già messa in preventivo.

Vi chiedo scusa se non farò

tutti gli avvisi che sono d’uso:

non amo molto quel ch’è di prassi.

Se non mi scordo posso mandarvi

un telegramma, oppure un’e-mail,

ma preferisco telefonarvi,

quando un mattino bussa la noia.

Comunque, al solito, avrò da fare.

Vi prego solo di non buttare

quei miei quaderni con le poesie,

dei miei ombretti tutti i colori,

i ciondolini comprati in India.

Gettate pure tutti i copioni

e quelle scene che m’eran strette,

i miei rancori e tutti i nodi

che ancora oggi io non ho sciolto.

Non troverete i miei ricordi

e le passioni che porto addosso

come un vestito un poco smesso.

Dietro a una porta posso lasciare

una risata, due meraviglie

e tanta voglia di fare sogni.

L’attaccapanni non sarà vuoto:

c’è il mio cappotto dove un inverno

s’era posata una carezza.

Cose in sospeso lasciatele stare:

forse una sera ritorno a finirle.

Non fate domande su cosa è successo:

io me ne andrò perché ne avrò voglia.

Adesso sta a voi fare silenzio;

io vi ringrazio, se avete compreso.

Non ci vediamo da anni

Pubblicato: 16 ottobre 2018 in caro diario, Uncategorized

Ciao, sono passati tanti anni, mi ero dimenticata di te. Capita. Mi ero anche dimenticata di come ero, ma questo non è mai stato un problema. Sono ricorsi storici e forse è un’abitudine che non mi spaventa più.

Annalarossa

 

Amore Atzeco

Pubblicato: 22 gennaio 2017 in il colore delle emozioni

Sciogli a bagnomaria 80 gr. di cioccolato amaro con mezzo litro di latte. Unisci rhum, grappa, scorza di limone e peperoncino rosso. Raffredda, bevi e sogna.

incredibile

Pubblicato: 3 novembre 2013 in miei pensieri

rieccomi in questo cavolo di blog Immagine

wordpress fai skifo!

Pubblicato: 30 settembre 2010 in miei pensieri

fai skifo fai skifo e fai skifo: anonimo come tutti i cretini e brutta copia di qualcos’altro

L’odore dei carruggi (Genova)

Pubblicato: 10 luglio 2010 in caro diario

LADRA è LA POESIA

Pubblicato: 13 marzo 2010 in le mie emozioni d'inchiostro

questa poesia ha vinto il 1° premio al concorso "8 marzo e non solo" il cui tema era "una poesia per la poesia". Stasera vado a riceverlo. Tale poesia sarà inclusa in una antologia.

 

E’ un laccio la poesia.

Scuoto la tovaglia:

fuggono briciole,

nella trama s’impigliano parole.

Arriva come un ticchettio di tacchi,

ma forse è una vecchia Olivetti,

o sono pugni di pioggia

a tremare vetri.

Fogli orfani, impertinenti

in attesa di graffi, chiedono.

Nascono violenti i versi:

tuoni a spaventare nuvole.

E’ un laccio che seduce

nella giostra delle immagini,

zapping di ricordi

a inebriare corde malinconiche

o impeto di tamburi

in affanno di corsa.

I ceppi sono secchi

in attesa della fiamma.

La poesia è rapace:

fora il vortice del vento

per posarsi e strappare

nella distrazione dei sensi.

La goccia stilla

nell’ossessione del ritmo:

rotaie o pentagramma.

E’ un rullo che insiste

implacabile, percuote la pelle.

Si scioglie il laccio,

arretra la risacca,

ride libera la sabbia.

Il ceppo s’è acceso.

Fuoco e catena la poesia,

incendio di respiro.

Ha rubato qualcosa,

non comprendi.

L’anello s’è impigliato

nel laccio:

hai ceduto un’emozione.

Si allontana il mare

con reti e tesori.

Hai pagato il pegno.

 

 

   

IL BACIO VERMIGLIO

Pubblicato: 24 novembre 2009 in le mie emozioni d'inchiostro

                                                                                  (dedicata a chi sa apprezzare quello buono)

La bocca si schiude

al bacio vermiglio,

si apre la mora,

si espande l’odore

e sboccia passione.

E ancora di nuovo:

aroma di rosa

o vento d’acacia.

Si chiudono gli occhi

sul moto del mondo:

acuto il sapore

di cera, di cuoio,

di sogni maschili,

di caccia, di brume,

di bruni capelli,

di bosco il lampone.

Il calice parla:

racconta una fiaba,

indugia l’archetto,

tepore d’aurora,

il fuoco s’accende,

il legno respira.

Il bacio innamora:

è porpora ancora,

passione costante,

un’onda sublime

che tace parole.

Non c’è nessun verbo

che spieghi l’amore,

non c’è nessun suono

che spieghi il sapore.

Eppure una voce

ti spiega il piacere:

lo schiocco nell’aria

accheta i rumori,

(e già quella “frusta”

sorprende l’udito,

prepara il palato).

Antico il galoppo

che pesta il selciato

dell’uva il suo sangue,

fontana di umore

che accoglie il bicchiere.

Abbraccia la mano

l’ampolla preziosa:

è dolce il tenere

e l’ultima goccia

esala il piacere.